La vagina, questa sconosciuta\u2026 Nonostante i tanti appellativi, l\u2019organo femminile per eccellenza \u00e8 rimasto un taboo per la maggior parte della storia dell\u2019uomo.<\/p>\n
Basta pensare che il termine medico per descrivere la parte pi\u00f9 interna dell\u2019apparato genitale femminile verr\u00e0 introdotto solo dopo la met\u00e0 del 1600.<\/strong> Prima di allora, dubbi, miti e leggende aleggiavano intorno al sesso femminile. Lo stesso termine di derivazione latina \u201cvagina\u201d si riferiva alla guaina o fodera della spada.<\/p>\n Secondo Galeno di Pergamo, medico dell\u2019antica Grecia, “tutte le parti che hanno gli uomini le hanno anche le donne (all’interno)”. I genitali femminili vengono visti come la versione imperfetta di quelli maschili, n\u00e9 pi\u00f9 n\u00e9 meno, in quanto la visione del corpo umano si reggeva su un\u2019unica struttura fondamentale, quella maschile [1].<\/strong><\/p><\/blockquote>\n La confusione, anche di natura terminologica, deriva da una mancata esigenza, da parte degli studiosi antichi, di sviluppare un preciso vocabolario anatomico. Non ci sorprende perci\u00f2 che in campo medico la vagina, cos\u00ec come altre parti del sistema riproduttivo femminile, sia rimasta pressoch\u00e9 un mistero. Furono l\u2019Illuminismo con la sua spinta propulsiva verso le scienze e la ricerca, anche in campo medico, a gettare una nuova luce sull\u2019anatomia dei corpi maschili e femminili. Allo stesso tempo, grazie all\u2019avvento della stampa, la cosiddetta \u201cprint cuture\u201d<\/strong>, molte pi\u00f9 persone avevano accesso a nuove immagini e informazioni sul corpo femminile. Certamente ne abbiamo fatta di strada dall\u2019antica Grecia, quando si riteneva che uomini e donne condividessero letteralmente gli stessi organi. Nel 1970 la pubblicazione del libro \u201cOur bodies, ourselves\u201d<\/strong> di Judy Norsigian fu un chiaro segnale del cambiamento in atto. Questo grande classico del femminismo divenne presto un bestseller, il manifesto di una rivendicata sessualit\u00e0 ed eccezionalit\u00e0 del corpo femminile con i propri caratteri unici e distintivi. Una vera e propria rivoluzione per l\u2019epoca. [2]<\/p>\n E poi venne la televisione, la radio. Poi internet e i social. L\u2019informazione libera del web 2.0 accessibile 24h ha spazzato via qualunque ombra sulla sessualit\u00e0 femminile. O almeno cos\u00ec crediamo. In realt\u00e0 questo momento di \u201cgrande apertura\u201d in cui pensiamo di vivere sembra pi\u00f9 un\u2019illusione che la realt\u00e0 dei fatti.<\/strong><\/p>\n Nel 2016 un sondaggio condotto da The Eve Appeal<\/strong>, organizzazione britannica senza scopo di lucro impegnata nella ricerca e nella sensibilizzazione dei tumori ginecologici, ha rivelato che su 1.000 donne residenti nel Regno Unito ben il 44% non era in grado di identificare la vagina<\/strong> su un\u2019illustrazione del tratto riproduttivo femminile. [3] Questo dato \u00e8 ancora pi\u00f9 preoccupante in quanto, come sottolinea la Dottoressa Jen Gunter, medico specialista in ginecologia di San Francisco, in un\u2019intervista a Health, l\u2019uomo pu\u00f2 e dovrebbe giocare un ruolo cruciale nell\u2019individuare anomalie nel sistema riproduttivo femminile. Al tempo stesso, conferma come spesso le pazienti facciano riferimento impropriamente alla vagina per descrivere i sintomi accusati, sottolineando come al di l\u00e0 di una questione di \u201cempowerment\u201d, la conoscenza della propria anatomia \u00e8 fondamentale da un punto di vista clinico.<\/strong><\/p>\n Certamente il riconoscimento del sesso femminile da un punto di vista medico \u00e8 davvero recente. Ma quanto ci vorr\u00e0 ancora per eliminare ogni imbarazzo e riuscire a parlare dell\u2019apparato riproduttivo delle donne senza troppi fronzoli, chiamando le cose con il proprio nome? Noi siamo certi che questa nuova consapevolezza sar\u00e0 il passo fondamentale per la prevenzione e una maggiore tutela della propria salute sessuale e generale.<\/p>\n [1] Wikipedia: L’identit\u00e0 sessuale dai Greci a Freud<\/em><\/a> La vagina, questa sconosciuta\u2026 Nonostante i tanti appellativi, l\u2019organo femminile per eccellenza \u00e8 rimasto un taboo per la maggior parte della storia dell\u2019uomo. Basta pensare che il termine medico per descrivere la parte pi\u00f9 interna dell\u2019apparato genitale femminile verr\u00e0 introdotto solo dopo la met\u00e0 del 1600. Prima di allora, dubbi, miti e leggende aleggiavano intorno […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":7154,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_et_pb_use_builder":"","_et_pb_old_content":"","_et_gb_content_width":"","inline_featured_image":false,"_glsr_average":0,"_glsr_ranking":0,"_glsr_reviews":0,"footnotes":""},"categories":[34,8,23],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nLa verit\u00e0 \u00e8 che fino al \u2018700 nessuno si mostr\u00f2 particolarmente interessato a dimostrare l’esistenza di due sessi distinti<\/strong>, a indagarne le differenze fisiologiche, fino a che queste non divennero politicamente rilevanti.<\/p>\nLa scoperta<\/strong><\/h2>\n
\nInsomma, nella met\u00e0 del diciottesimo secolo vengono finalmente scoperti e riconosciuti \u201ci due sessi\u201d. Uomini e donne sono considerati diversi da un punto di vista biologico e gli organi della riproduzione sessuale femminile vengono finalmente battezzati: vagina e ovaie.<\/p>\n
\nEppure, ancora oggi c\u2019\u00e8 una terminologia imprecisa e vaga quando dobbiamo parlare della vagina. Da espressioni del tipo \u201cl\u00ec sotto\u201d, alla \u201cpatata\u201d, ne abbiamo pensate centomila per non nominare la vagina, mentre quando la si nomina lo si fa spesso in maniera imprecisa. Ci sono tanti uomini e donne che ancora oggi confondono la vagina con la sua pi\u00f9 prossima \u201ccugina\u201d, la vulva, senza avere in mente una chiara e precisa distinzione tra l\u2019apparato genitale femminile interno ed esterno.<\/p>\n
\nLa stessa associazione un anno prima interrogava invece il sesso maschile. Su 2.000 uomini adulti intervistati, oltre il 50% non \u00e8 riuscito a identificare la vagina. Inoltre, met\u00e0 dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di non sentirsi a proprio agio nel parlare di problemi ginecologici con le proprie partner.<\/strong><\/p>\nFonti:<\/h3>\n
\n[2] Healthline: The Surprisingly, Very Brief History of the Vagina<\/em><\/a>
\n[3] Health: In Today’s Sad News, Half of Men (and Almost as Many Women) Don’t Know Where the Vagina Is<\/em><\/a><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"