Il caffè è sicuramente tra le bevande più amate, accompagna le nostre pause lavoro o studio, le chiacchiere tra amici e spesso è indispensabile per far iniziare le nostre giornate.

Eppure, in molti si chiedono: “fa bene o fa male?”

Diversi studi hanno provato a rispondere a questa domanda, ma come per molte domande nel mondo della salute e della nutrizione, non c’è una risposta decisa e in questo articolo vi spieghiamo perché.

Quali sono i benefici del caffè?

Come è facile immaginare, il caffè è tra le bevande più consumate in tutto il mondo.

È quanto ha dimostrato una ricerca dell’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC), condotta su un campione di 4.000 consumatori in 10 Paesi europei, in cui è emerso che il 40% degli europei inizia la giornata con una tazzina di caffè. [1]

Nel corso degli ultimi anni, molti studi si sono invece concentrati sui rischi e benefici legati al consumo quotidiano di caffeina, che è l’ingrediente principale del caffè.

Se è vero che il caffè è ricco di antiossidanti ed è in grado di stimolare il sistema nervoso centrale e di ridurre il rischio di sviluppare diverse malattie croniche, le quantità consigliate sono al massimo 3 tazzine al giorno per non superare l’apporto di 400 milligrammi di caffeina ritenuto sicuro per gli adulti sani. Quantità che ovviamente varia per chi assume farmaci e le donne in gravidanza e in allattamento a cui viene consigliato un consumo ancora inferiore. [2]

Ma vediamo nel dettaglio quali possono essere i benefici che questa bevanda regala al nostro organismo.

Caffè e cervello

Un recente studio ha analizzato le interazioni tra le diverse aree del cervello in rapporto al consumo di caffè evidenziando come dopo aver sorseggiato questa bevanda le persone mostrano: [3]

  • connessioni più efficienti in alcune aree del cervello,
  • migliore controllo del movimento, della memoria e della capacità di apprendimento,
  • maggiore prontezza e concentrazione.

Ma non solo. Un altro studio dell’Institute for Scientific Information on Coffee ha dimostrato che un consumo moderato di caffè può contribuire ad abbassare il rischio di Alzheimer fino al 20% per l’effetto che la caffeina ha sulla riduzione della formazione di placche al cervello e per l’effetto degli antiossidanti che si trovano nel caffè che sembrano in grado di ridurre l’invecchiamento cerebrale. [4]

Caffè e diabete

Il tema diabete-caffè è uno dei più dibattuti, c’è chi dice sia da evitare e chi invece afferma che si possa bere. Ma cosa dicono realmente gli studi? Sicuramente un fattore fondamentale è la quantità di caffè che si beve.

Diverse evidenze scientifiche associano, infatti, un consumo moderato di caffè (circa 3 tazze al giorno) a una riduzione del rischio di sviluppare diverse malattie croniche, primo fra tutti il diabete di tipo 2. [5]

Infatti, mentre uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha proprio dimostrato che bevendo quattro tazze di caffè non si hanno effetti rilevanti sulla sensibilità all’insulina [6]; l’eccessivo consumo di caffeina determina un aumento dei livelli di glucosio. È quanto è emerso da un’indagine che ha analizzato proprio come un consumo elevato di caffè (circa 13 tazze) influisce negativamente sulla sensibilità all’insulina. [7]

Caffè e perdita di peso

Forse non tutte lo sanno ma il caffè fa perdere peso e questo fenomeno sembra dipendere dall’aumento del tasso metabolico (ovvero la quantità di energia necessaria per garantire il funzionamento dei principali processi vitali del nostro organismo). Quindi, più alto è il tasso metabolico, più è facile perdere peso.

Ma cosa dicono gli studi? Un consumo moderato e non eccessivo di caffè può arrivare a far aumentare il tasso metabolico di circa l’11%, favorendo così la combustione dei grassi. [l8]

Ma non solo caffè normale, anche il caffè decaffeinato può servire a questo scopo. Un recente studio ha dimostrato che anche la variante senza caffeina può essere associata alla riduzione del peso corporeo, avanzando la tesi che questo effetto potrebbe essere dovuto a composti diversi dalla caffeina. Si è ipotizzato quindi che ad attenuare l’assorbimento del glucosio nel tratto digestivo portando così al controllare del peso non sarebbe la caffeina ma l’acido clorogenico [9].

Caffè e depressione

Se vi state chiedendo che ruolo può avere il caffè nel contrastare la depressione, anche qui la risposta sta nelle quantità che si assumono.

Evidenze cliniche hanno sottolineato che la caffeina stimola il sistema nervoso centrale e contribuisce al rilascio di alcune sostanze chimiche, come serotonina e dopamina, responsabili dei nostri umori e comportamenti. E proprio qui emerge il legame tra il consumo di caffeina e un minor rischio di depressione nelle donne che bevono una quantità moderata di caffè, che non supera l’apporto di 400 milligrammi di caffeina al giorno. [10]

Al contrario, un consumo eccessivo di caffè non fa altro che aumentare nel sangue i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.

Conclusioni

Quindi, “caffè sì o caffè no”? Non esiste una risposta giusta o sbagliata, ma la differenza la fa la quantità che se ne beve.

Dagli studi che abbiamo preso in esame emerge come un consumo moderato di caffè può aiutare in alcune condizioni, oltre che a stimolare il sistema nervoso. Quindi, è importante non abusare e bere al massimo tre tazze al giorno!

Fonti
[1] Cinque Colonne Magazine: Caffè ed effetti benefici sulla salute: quanto ne sappiamo?
[2] Fondazione Umberto Veronesi: Caffè: ecco quanto berne per trarre benefici per la salute
[3] Repubblica.it: I benefici del caffè: un consumo moderato e costante migliora attenzione, prontezza e concentrazione
[4] Sanità Informazione: Caffè! Sì o no?
[5] M. Ding et al., Caffeinated and decaffeinated coffee consumption and risk of type 2 diabetes: a systematic review and a dose-response meta-analysis
[6] D. J. Alperet et al., The effect of coffee consumption on insulin sensitivity and other biological risk factors for type 2 diabetes: a randomized placebo-controlled trial
[7] R. M. van Dam et al., Effects of Coffee Consumption on Fasting Blood Glucose and Insulin Concentrations: Randomized controlled trials in healthy volunteers
[8] M. Lucas: Coffee, caffeine, and risk of depression among women
[9] K. Velickovic et al., Caffeine exposure induces browning features in adipose tissue in vitro and in vivo
[10] E.L. Garcia et al., Changes in caffeine intake and long-term weight change in men and women