La pandemia ha profondamente colpito la vita delle persone ed è già noto da tempo che periodi di stress e disagio psicologico possono influenzare i cicli mestruali delle donne.
Il covid ha avuto, infatti, un impatto significativo anche sulla salute mentale di molte persone portando a isolamento sociale, crisi finanziarie, nonché ansia e paura di contrarre il virus e incertezza per il futuro.
Addirittura, uno studio statunitense dell’aprile 2020 ha rilevato tassi più elevati di disagio psicologico tra gli adulti rispetto al 2018. E l’aumento del disagio psicologico è stato maggiore nelle donne e nei giovani di età compresa tra 18 e 24 anni. [1]
Per tale ragione, negli ultimi mesi la ricerca scientifica ha voluto indagare sulla salute riproduttiva delle donne e come questa sia stata influenzata dalla pandemia. Vediamo cosa è emerso.
Lo studio
Per capire meglio come la pandemia abbia influenzato la salute mentale e fisica e la vita in generale delle donne ci siamo soffermate su un recentissimo studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology, che ha proprio esaminato diversi fattori, quali la regolarità del ciclo, la libido etc… dall’istaurarsi della pandemia ad oggi.
L’analisi è stata grazie a un sondaggio anonimo, compilato da 1031 donne e fatto circolare attraverso i social media (Facebook, Twitter) e messaggistica tradizionale, coinvolgendo tutte le donne in età riproduttiva. Il sondaggio era costituito da 50 domande su:
- informazioni demografiche,
- ciclo mestruale,
- sintomi di salute mentale,
- dieta,
- esercizio fisico pre e post pandemia.
Stress e anovulazione, quale relazione?
Dallo studio è emerso che periodi di stress e disagio psicologico possono influire sulla salute mestruale delle donne.
I fattori di stress possono attivare l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi (HPG) e alterare la cascata neuro-modulatoria che guida la regolazione dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH). Ciò può provocare amenorrea ipotalamica funzionale (FHA), anovulazione cronica non dovuta a una causa organica sottostante.
Il disagio psicologico non è solo associato a questi tipi di problemi, ma anche al peggioramento della sintomatologia mestruale e alla salute psicosessuale.
È stato dimostrato, infatti, che la dismenorrea è associata a elevati livelli di stress, instabilità emotiva e depressione. Anche i sintomi premestruali (PMS) e la menorragia sono fortemente associati a un elevato disagio psicologico, così come l’aumento di stress percepito è strettamente collegato al calo della libido nelle donne.
L’influenza del Covid-19 sul ciclo mestruale
Ma come ha influito il covid sul ciclo mestruale? Ecco cosa hanno risposto le donne nel sondaggio:
- il 46% ha riportato un cambiamento generale nel ciclo mestruale durante la pandemia;
- il 53% ha riportato un peggioramento dei sintomi premestruali (PMS);
- il 17% ha addirittura registrato assenza di ciclo durante la pandemia;
- il 47% delle donne ha riportato mestruazioni abbondanti, il 5% in più rispetto a prima della pandemia;
- il 49% ha riportato cicli dolorosi, il 7% in più rispetto a prima della pandemia;
- il 30% ha riportato nuove mestruazioni dolorose;
- il 45 % ha registrato anche il calo della libido.
Covid-19, come sono cambiati stile di vita e salute mentale durante la pandemia
Anche i dati che riguardano i cambiamenti dello stile di vita e nelle abitudini meritano una riflessione:
- il 65% ha riportato un aumento di peso (peso medio di 3 kg);
- solo il 16% ha perso peso e anche in questo caso la media è stata di 3 kg.
- in media si sono svolti 150 minuti di esercizio a settimana durante la pandemia, 30 minuti in più rispetto al pre-pandemia;
- il 50% ha ritenuto che nel complesso la propria dieta fosse peggiorata durante la pandemia;
- il 23% la riteneva migliorata;
- il 12% ha riferito di aver bevuto alcol in eccesso rispetto al 7% prima della pandemia;
- il 40% ha dichiarato di lavorare di più rispetto al pre-pandemia e il 16% lavorava meno.
Altri dati allarmanti riguardano la salute mentale delle donne intervistate: l’84% ha riferito di soffrire di almeno un sintomo tra cui:
- cattivo umore (50%),
- ansia (50%),
- insonnia (49%),
- stress (36%),
- abbuffate (36%),
- scarsa concentrazione (36%),
- solitudine (36%),
- scarso appetito (36%),
- consumo eccessivo di alcol (36%).
Non c’è stato invece alcun cambiamento nel consumo di droghe illecite (1%).
Infine, le donne hanno riferito di aver sperimentato una serie di fattori di stress, il più diffuso dei quali è stato lo stress da lavoro (48%), seguito da difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria (25%).
Conclusioni
Le donne che hanno riferito di aver sperimentato cattivo umore, ansia o stress significativo avevano una probabilità significativamente maggiore di segnalare un cambiamento generale nei loro cicli mestruali dall’inizio della pandemia. Queste donne avevano anche maggiori probabilità di riferire cicli dolorosi, un peggioramento dei sintomi premestruali e diminuzione della libido.
Il 18% delle donne che ha riportato cattivo umore, ansia o stress ha riferito di aver perso il ciclo dall’inizio della pandemia.
La pandemia ha avuto quindi un impatto significativo sulla salute riproduttiva delle donne. Tuttavia, le implicazioni sulla salute a lungo termine devono ancora essere determinate e gli studi futuri dovrebbero chiarire maggiormente la situazione.
I principali punti di forza di questo studio sono sicuramente il gran numero di donne intervistate, nonché la natura nuova dei dati e il fatto che la maggior parte (70%) delle donne stava registrando il proprio ciclo mestruale utilizzando un diario o un’app per smartphone, quindi molto probabilmente i dati del ciclo mestruale sono in gran parte imparziali.
Inoltre il sondaggio, essendo anonimo, ha ridotto l’effetto del pregiudizio di desiderabilità sociale, in cui è più probabile che le persone riferiscano esperienze considerate socialmente accettabili.
Fonti
[1] Mc Ginty E.E. et al., Psychological Distress and Loneliness Reported by US Adults in 2018 and April 2020.
[2] N. Phelan et al., The Impact of the COVID-19 Pandemic on Women’s Reproductive Health.