Oggi si parla sempre più spesso di sesso, eppure il tema della contraccezione, durante l’adolescenza, è ancora poco affrontato in famiglia.
La maggior parte delle ragazze è impreparata ad affrontare i primi rapporti sessuali e dovrebbe avere più informazioni, soprattutto durante l’adolescenza, il periodo dei grandi innamoramenti. Insieme a un corpo che cambia, si vivono intense emozioni date da forte attrazione per l’altro sesso.
La prima esperienza sessuale è desiderata, ma a volte anche temuta perché ci si può sentire non pronti, questo soprattutto perché solo il 10% dei giovani parla in famiglia di sesso e contraccezione in maniera approfondita.
L’età della prima volta
Qual è l’età perfetta per “la prima volta”? Iniziamo con il dire che non esiste il giorno perfetto. Ma secondo molti sondaggi l’età giusta, per il 40% degli italiani, sembra essere compresa tra i 17 e i 20 anni anche se il 3% ammette di non aver mai avuto rapporti.
Con il 22,7% troviamo quelli che avuto il primo rapporto tra i 20 e i 25 anni; ma c’è anche chi è stato particolarmente precoce: il 13,1% ha fatto sesso tra i 14 e i 16 anni e addirittura il 2% prima dei 14 anni.
Eppure, c’è una parte della popolazione che rientra tra i ritardatari. Il 6,8% ha avuto il primo rapporto tra i 25 e i 30 anni, mentre l’1,5% ha aspettato di superare i 30 anni per trovare il compagno/compagna ideale e trascorrere la prima indimenticabile notte d’amore. [1]
Contraccezione ed educazione sessuale, dove ci si informa?
La domanda che si pongono molti adolescenti è “a chi posso chiedere?” Per molti è impensabile affrontare in famiglia discorsi legati alla sessualità e, di conseguenza, anche alla contraccezione.
La fonte preferenziale è da sempre il passaparola tra amici, seguito poi da internet. E sono proprio Facebook, blog, forum e siti di informazione medica, i luoghi privilegiati. Per questo motivo, il rischio di un’informazione reperita sul web è che si diffondano molti luoghi comuni difficile poi da sfatare.
Pensate che, secondo Telefono Azzurro, quattro adolescenti su cinque navigano su siti pornografici e l’età media della prima volta online è dieci anni. [2] Non è difficile dedurre come questo tipo di confronto tenda a creare maggiore confusione.
Internet è ormai vista come una vera a propria “fonte del sapere”, tanto che, secondo uno studio recentemente pubblicato su Sexologies, circa il 44% dei giovani ricorre al web per cercare informazioni sui temi della salute e della sessualità. [3]
La contraccezione, un tabù da sfatare
Perché non si parla in famiglia di contraccezione? Secondo i dati della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, in Italia solo lo 0,3% delle ragazze al di sotto dei 19 anni ha una buona educazione sessuale e soltanto una su quattro ha un livello appena sufficiente. Gli adolescenti spesso non sono informati sui metodi contraccettivi, sulla loro importanza nella prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e delle gravidanze indesiderate, specialmente su quelli più innovativi che garantiscono una maggiore efficacia contraccettiva. [3]
Fanno riflettere i risultati dell’indagine “Donne e contraccezione: da baby boomers a millennials: è cambiato qualcosa”. Il sondaggio ha rivelato infatti che, nonostante i notevoli progressi compiuti nel mondo della contraccezione femminile rispetto agli ultimi decenni, la “pillola” rimane il contraccettivo più conosciuto tra le ragazze tra i 20 e i 29 anni, insieme al profilattico che è utilizzato solo dal 22%. Tutti gli altri contraccettivi sembrano essere sconosciuti o comunque non se ne conosce il funzionamento. [4]
Inoltre, vanno presi in considerazione i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in cui emerge come siano in aumento i metodi contraccettivi “naturali” molto poco affidabili come la pratica del coito interrotto (26%) e del calcolo dei giorni fertili (11%).
Questo accade proprio perché in famiglia difficilmente si affrontano argomenti quali sviluppo sessuale, infezioni/malattie sessualmente trasmissibili e metodi contraccettivi.
In tale contesto anche la scuola dovrebbe rivestire un ruolo fondamentale nell’integrare l’educazione dei genitori su sessualità e riproduzione. Quasi la totalità dei ragazzi ritiene che debba essere la scuola a garantire l’informazione sui temi della sessualità e riproduzione. Il 22% degli adolescenti vorrebbe ricevere informazioni sulla salute sessuale dai propri docenti e il 62% da personale esperto esterno alla scuola. [5]
Ma quello della contraccezione in adolescenza rimane un tabù su cui le giovani ragazze andrebbero maggiormente informate, perché una gravidanza indesiderata può cambiare la vita.
I vari tipi di contraccezione
Il primo passo verso la sicurezza di un rapporto sessuale è conoscere i diversi metodi contraccettivi e saper scegliere quello che più risponda alle necessità del nostro corpo, tenendo sempre presente che il consulto di un ginecologo è fondamentale. [6]
Partiamo quindi alla scoperta di tutti gli anticoncezionali:
- Preservativo: è il più usato, conosciuto e anche l’unico che non solo previene il rischio di gravidanza ma protegge anche dalle malattie sessualmente trasmissibili. Può essere liberamente acquistato senza prescrizione medica, mentre tutti gli altri necessitano della prescrizione del ginecologo in quanto sono veri e propri farmaci.
- Pillola anticoncezionale: è una combinazione di ormoni estrogeni e progestinici somministrati oralmente che previene il concepimento; la sua efficacia è quasi assoluta, mentre la percentuale di fallimento è legata alla scorretta e/o mancata assunzione durante il periodo più fertile della donna.
- Dispositivo intrauterino: viene chiamato anche “spirale” ed è un dispositivo impiantato direttamente dal medico nella cavità uterina che serve a bloccare l’entrata dello sperma nelle tube uterine. È sicuramente il metodo più utile per le ragazze più sbadate visto che non va sostituito prima dei 3 anni.
- Impianto contraccettivo: un vero e proprio dispositivo sottopelle che contiene l’ormone chiave per la prevenzione della gravidanza. Anche questo, come la spirale, non va tolto prima di 3 anni.
- Anello vaginale e cerotto: sono due metodi contraccettivi ormonali che hanno i principi molto simili a quelli della pillola. L’anello però va inserito una volta al mese, mentre il cerotto viene applicato ogni settimana per tre settimane, per poi saltare la quarta e ricominciare il processo a inizio ciclo.
- Iniezione di progesterone: metodo contraccettivo diffuso in America, molto meno in Italia. L’iniezione va effettuata ogni 3 mesi per bloccare totalmente l’ovulazione della donna e allo stesso tempo protegge dal cancro endometriale e dal rischio di incorrere nell’anemia.
Conclusioni
È chiaro quindi che sia in famiglia che a scuola la contraccezione e l’educazione sessuale in generale siano ancora un tabù.
In una società in cui internet sta diventando ormai la fonte primaria di informazioni sarebbe bene invertire questo andamento, per permettere alle giovani ragazze di vivere con più consapevolezza sia l’adolescenza che la sessualità.
FONTI
[1] True Numbers: La prima volta? A 20 anni. In Italia il 3% è ancora vergine
[2] La Stampa: Desiderio tabù per legge: si impara online
[3] SIC: Adolescenti e contraccezione… sconosciuta
[4] SapereSalute.it: Da ragazza a donna: l’adolescenza, tra sessualità e disinformazione
[5] Repubblica: Rapporti sessuali completi per un adolescente su tre
[6] Healthline: How to Talk to Your Parent About Birth Control