La contraccezione ormonale combinata (COC) include quei farmaci che associano due ormoni capaci di bloccare l’ovulazione e di avere perciò un effetto anticoncezionale.
I regimi contraccettivi combinati disponibili in commercio possono contenere quantità diverse di estrogeno e progestinico e sono sempre più prescritti. Risultano infatti efficaci, sicuri e permettono una terapia personalizzata, su misura per ogni donna.
Tuttavia, da un recente questionario anonimo su Internet, effettuato su 1072 donne italiane istruite (18-40 anni) è emerso che la metà non conosce l’esistenza di metodi in grado di modificare il proprio ciclo mestruale.
In genere, comunque, le donne sembrano preferire l’uso della terapia contraccettiva combinata, rispetto ai contraccettivi reversibili a lunga durata d’azione (LARC- long acting reversible contraception), ovvero i dispositivi intrauterini e gli impianti sottocutanei.

E allora, cosa ne pensano le donne?

Uno studio si è proprio posto come obiettivo quello di analizzare quale potesse essere l’approccio di diverse donne del nord Italia, in età riproduttiva, nei confronti dei cambiamenti del flusso mestruale, indotti dai contraccettivi ormonali combinati.
Contestualmente, sono stati studiati i diversi tratti della loro personalità, per valutare quanto questi influiscano sulla scelta o meno di utilizzare la terapia contraccettiva.

Disegno dello studio

Uno studio ha preso in esame un campione di 545 donne sane, di età tra 18 e 44 anni, per un periodo di sei mesi, in due diversi ospedali universitari.
A tutte, durante la visita ginecologica annuale, è stato chiesto di compilare autonomamente un questionario.

La loro classificazione è avvenuta secondo criteri legati all’uso del contraccettivo, quali:

tipo di contraccettivo utilizzato (pillola, cerotto, anello)
uso del contraccettivo (attuale, passato o mai usato)
predisposizione nel voler utilizzare o meno la terapia ormonale combinata (COC)

Il 78% (426 donne) ha meno di 30 anni, 452 (83%) sono nate nel Nord Italia e 508 (93%) hanno un alto tasso di istruzione.
Di queste, il 37% segue attualmente una terapia ormonale; il 38% ne ha fatto uso in passato; mentre il 25% mai.
Ben l’82,2% utilizza COC per via orale; mentre il 14,8% per via vaginale e solo il 3% per via transdermica.
Nel 60% dei casi, la terapia è stata prescritta solo per esigenze contraccettive presenti o passate; mentre nel restante 40%, per problemi legati a disturbi mestruali e/o per i classici segni iperandrogenici, come l’acne.

Personalità e scelta contraccettiva

I tratti della personalità, invece, sono stati valutati mediante il test TIPI (Ten Item Personality Inventory).
Quest’ultimo è una misura breve dei tratti della personalità del modello Big Five:

1. Estroversione (positivi, energici, determinati, socievoli e loquaci)
2. Amicalità (comprensivi, aperti e bendisposti verso gli altri)
3. Coscienziosità (organizzati, affidabili, auto-disciplinati e concentrati sul compito)
4. Nevroticismo (stati d’animo ed emozioni negative come rabbia, ansia, tristezza, ecc.)
5. Apertura (curiosi e inventivi, apprezzano l’arte, l’avventura, le nuove esperienze). [2]

Risultati

Di queste 545 donne, il 45% vorrebbe modificare la frequenza di sanguinamento mestruale utilizzando COC: il restante 55%, invece, non vuole assumere una terapia contraccettiva combinata.
Il 23,7%, indipendentemente dall’età, vorrebbe il ciclo mestruale ogni 3 mesi; il 32% non modificherebbe la frequenza, in termini di tempo.
Solo il 18% del nostro campione, rinuncerebbe al ciclo mestruale: una scelta completamente assente nelle donne che non hanno mai fatto uso di COC.
Anche l’età e l’esperienza in merito all’uso di contraccettivi sembrano influenzare questa scelta: le donne con più di 39 anni e quelle con meno di 30 anni, a differenza di quelle con età compresa tra i 30-39 anni, sono aperte a modifiche del proprio ciclo mestruale.

Inoltre, chi non ha mai fatto uso di terapia ormonale contraccettiva (71%) continuerebbe a non farne uso: chi ne fa uso (49%) o ne ha fatto uso in passato (51%), invece sì.
Solo le più giovani (<30 anni) che non hanno mai utilizzato COC, sarebbero disposte ad iniziare una terapia.
È interessante notare che le donne nella tipica età riproduttiva (30-39 anni) e quelle che non hanno mai usato una terapia ormonale contraccettiva, risultano meno propense ad iniziarne una.

Quali sarebbero le motivazioni sul perché scegliere una terapia contraccettiva ormonale combinata? La più quotata sembra essere legata all’idea di un “flusso mestruale flessibile”: è importante ed utile prevedere la data di sanguinamento.

Poter gestire il proprio ciclo mestruale, mostra vantaggi sulla vita sociale, lavorativa e non solo: permette alle donne di vivere con maggiore serenità la propria sessualità e la possibilità di praticare sport.
In accordo con la letteratura, un’altra motivazione è rappresentata dal desiderio di ridurre i sintomi associati alle mestruazioni: inoltre, la dismenorrea sembra rappresentare un altro forte motivo.

C’è anche una piccola percentuale (9%) che ne farebbe uso, perché la considera la forma con maggiore efficacia contraccettiva.

E cosa spinge alcune donne, invece, a non farne uso?

Sicuramente prevale l’idea che il proprio ritmo mestruale sia “naturale”: modificarlo significherebbe alterare, in sostanza, la propria fisiologia.

C’è chi considera il ciclo mestruale come “importante per la salute” e chi non l’assumerebbe per paura di eventi avversi, come la paura di rimanere incinta, o di diventare sterile.
In conclusione, solo il 45% delle donne del nostro campione, sarebbe disposta a cambiare il flusso delle proprie mestruazioni.

Che influenza ha avuto la personalità nella scelta?

Ognuna di noi, si sa, è diversa. È questa diversità che ci contraddistingue: terapia ormonale combinata, sì o no?
Le nostre opinioni, le nostre aspettative e capacità di far fronte agli effetti collaterali o agli eventi imprevisti, ma anche le nostre interazioni sociali e la nostra capacità di comunicare (anche con chi deve seguirci dal punto di vista terapeutico), sono influenzate dalla nostra personalità.
Donne curiose, che amano l’avventura, a cui piacciono i momenti di socialità e che mostrano determinazione verso le cose della vita? Stando ai risultati dello studio, sono proprio queste che mostrano maggiore interesse nel controllare il loro flusso mestruale.
Queste amano i cambiamenti: che siano legati alla vita, o alla terapia contraccettiva, mostrano una maggiore capacità nel gestirli e viverli con maggiore libertà.
Infatti, caratteristiche della personalità, quali apertura ed estroversione, sembrano influenzare maggiormente il desiderio di modificare il proprio flusso mestruale, attraverso la terapia ormonale combinata.

BIBLIOGRAFIA

[1] Rossella E. Nappi, Lara Tiranini, David Bosoni, Laura Cucinella, Manuela Piccinino, Andrea Cumetti, Valeria Perone & Chiara Benedetto (2023) Women’s attitudes about combined hormonal contraception (CHC) – induced menstrual bleeding changes – influence of personality traits in an Italian clinical sample, Gynecological Endocrinology, 39:1, 2189971, DOI: 10.1080/09513590.2023.2189971

[2] Chiorri, C., Bracco, F., Piccinno, T., Modafferi, C., & Battini, V. (2015). Psychometric properties of a revised version of the Ten Item Personality Inventory. European Journal of Psychological Assessment, 31(2). https://doi.org/10.1027/10155759/a000215