Il vaccino anti HPV è molto importante per la nostra salute. L’HPV, o Papilloma umano, è un virus che infetta pelle e mucosa, e ne esistono quasi 200 ceppi diversi, tra i quali solo alcuni provocano il cancro. Si tratta in particolare dei ceppi 16 e 18: nel 70% dei casi questi sono i responsabili del tumore alla cervice.

Il primo vaccino anti HPV, messo a punto nel 2006, agiva proprio contro i ceppi 16 e 18, mentre quello che oggi si usa in prevalenza, introdotto in seguito, è quadrivalente, ossia protegge anche contro i ceppi 6 e 11, i maggiori responsabili dei condilomi acuminati, una malattia venerea benigna, ma molto contagiosa.

In quest’articolo cercheremo di capire che cos’è l’HPV e perché la vaccinazione è molto importante.

Che cos’è l’HPV?

L’HPV, o Human Papilloma Virus, è un virus che infetta pelle e mucose, nello specifico in zone come vulva, cervice, vagina, ano ma anche gola e bocca.

Ne esistono circa 150 tipologie differenti, che generalmente il nostro sistema immunitario riesce a combattere, e di cui 30 sono sessualmente trasmissibili. (2)

Tra queste, circa 12 tipologie di HPV sono definite a “basso rischio” (i più comuni sono HPV6 e HPV11) e sono spesso causa dei codilomi, delle escrescenze molli di pelle che compaiono nelle zone genitali sia maschili che femminili.

I codilomi appaiono proprio quando il nostro sistema immunitario non riesce a fronteggiare da solo il virus, e ci avverte tramite queste escrescenze che, nella maggior parte, dei casi scompaiono da sole, altrimenti necessitano di un trattamento adeguato.

Esistono poi circa 15 tipologie di HPV ritenute ad “alto rischio” (tra cui frequenti HPV 16, HPV 18), che possono causare il cancro cervicale, o della cervice uterina, che appunto colpisce il collo dell’utero, un tumore molto diffuso che è bene combattere attraverso la prevenzione e i controlli di routine come il Pap test. (3)

Per impedire l’infezione e le possibili alterazioni cellulari che possono portare al tumore, la vaccinazione è il mezzo più efficace. Il vaccino ha lo scopo di prevenire l’infezione, non di curarla: è quindi opportuno somministrarlo quando una persona non è ancora venuta in contatto con il virus, prima cioè dell’inizio dei rapporti sessuali. (1)

I vaccini anti-HPV

I vaccini anti-HPV, somministrati prima dell’esposizione al virus, prevenendo le lesioni genitali precancerose, di fatto riducono notevolmente la possibilità di sviluppo di neoplasia maligna.
Utilizzano una proteina che fa parte della superficie del virus. Viene prodotta in laboratorio ed assume una forma simile a quella del virus e non contiene il materiale genetico del virus (4)

Dopo la somministrazione del vaccino, il sistema immunitario inizia a produrre anticorpi contro queste proteine e quindi nel caso di un eventuale attacco da Papilloma virus, l’organismo riconosce immediatamente le cellule patogene impedendo al virus di arrecare danno. (5)

Il vaccino è stato studiato su decine di migliaia di giovani adolescenti e ha mostrato di prevenire oltre il 90% delle infezioni e delle lesioni degenerative pretumorali rilevate con il Pap-test. Gli studi hanno anche dimostrato la riduzione dei condilomi genitali e anali e del cancro anale nei maschi.

I vaccini anti-HPV hanno dimostrato una durata di protezione pari ad almeno 10 anni, nei confronti delle neoplasie della cervice uterina, della vulva e della vagina, valutata attraverso la persistenza di elevati titoli anticorpali. Pertanto, ad oggi, non è prevista la somministrazione di dosi di richiamo. (4)

Vaccino anti HPV: chi deve farlo e a quale età?

Il vaccino anti HPV è consigliato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a tutte le ragazze prima dell’inizio dell’attività sessuale. Durante l’adolescenza, infatti, è più facile subire il contagio, anche se l’azione lenta del virus potrebbe portare alla formazione di tumori anche dopo decenni. (6)

Secondo le statistiche, in Italia le ragazze perdono la verginità attorno ai 13 anni, per cui il vaccino anti HPV andrebbe fatto a 12. Nel caso in cui venga posticipato, non si potrà più disporre del programma vaccinale pubblico e si dovrà provvedere in privato.

La fascia d’età ritenuta ancora utile è quella che va dai 12 ai 26 per le donne e dai 13 ai 21 per gli uomini.

Sarà un bene, infatti, vaccinare anche gli adolescenti maschi, dal momento che una donna che ha fatto il vaccino anti HPV metterà al riparo dal contagio il suo partner sessuale eterosessuale, ma gli omosessuali resteranno esposti. L’estensione del vaccino anti HPV anche agli uomini ha portato, oltre che alla riduzione dei casi di cancro al pene e all’ano, un netto guadagno anche per le donne, con una riduzione dei casi di cancro alla cervice del 2-4%. (7)

Di conseguenza, anche la vaccinazione anti HPV per i maschi di 11 anni è stata inserita, a partire dal 2017, tra le prestazioni gratuite fornite dalla Regione. (1)

Il vaccino anti-HPV e Pap test

Anche se si è effettuato il vaccino anti HPV è fondamentale continuare a fare il Pap test. Il vaccino, infatti, previene il 70% dei casi di tumore alla cervice uterina, ma non la sua totalità! Per questa ragione, il Pap test rimane un’analisi preventiva fondamentale per effettuare una diagnosi precoce. (1)

La diffusione del vaccino anti HPV dovrebbe comportare, secondo le previsioni, un netto calo della formazione di lesioni precancerose (quelle rilevate dal Pap test) e non è da escludere che, in futuro, l’essere vaccinate comporti poi la possibilità di ampliare il tempo tra un Pap test e l’altro.

​Tanto il Pap test quanto l’HPV-test, d’altra parte, sono fondamentali per prevenire l’insorgenza di problemi più gravi o per evitare che le infezioni possano influire sulla fertilità. (2)

Leggi qui le domande più frequenti 

 

FONTI

[1] Papilloma virus: informazioni sulla vaccinazione
[2]Il vaccino anti-papilloma virus
[3] Serve davvero il vaccino anti-HPV?
[4] Vaccinazione contro il papilloma virus
[5] Vaccino anti-HPV
[6] Papilloma virus: si alla vaccinazione anche se si effettua a 20 anni
[7]Vaccino anti-HPV: serve davvero?