Pillola e tiroide: quello che devi sapere

La pillola anticoncezionale è ormai molto diffusa, così come le domande sul suo utilizzo.

Abbiamo affrontato diversi argomenti nella “Nostra Mini Guida alla Contraccezione”, ma oggi proviamo a rispondere ad una delle domande che più spaventa le donne: la pillola anticoncezionale può interferire con la funzionalità tiroidea?

Bisogna sapere, infatti, che la pillola contraccettiva potrebbe causare deficienze di nutrienti esaurendo vitamine e minerali essenziali per la salute della tiroide. (3)

Inoltre, aumenta la globulina legante la tiroxina (TBG), una proteina che veicola l’ormone tiroideo, il quale una volta legato non può più essere usato dalle cellule. (3)

Pertanto, è molto importante far valutare allo specialista la funzione tiroidea prima della prescrizione della terapia ormonale. (5)

La tiroide:un organo complesso

La tiroide è una ghiandola tuttofare a forma di farfalla posizionata nella parte anteriore del collo, davanti alla trachea. (1)

Il suo compito – fondamentale per il nostro benessere – è quello di regolare il metabolismo, la termoregolazione corporea e lo sviluppo sessuale e scheletrico.

Per svolgere queste funzioni così importanti, produce due importantissimi ormoni tiroidei: la Tiroxina (T4) e la Triiodotironina (T3). (3)

Quest’ultima è la forma attiva dell’ormone tiroideo, viene rilasciata in quantità molto piccole e si può ottenere a partire dalla forma inattiva T4 che si converte in T3, a seconda delle esigenze dell’organismo.

In particolare la loro produzione avviene solo dopo aver ricevuto l’OK dal grande capo TSH, Ormone Tireostimolante prodotto dall’Ipofisi (anche lei una ghiandola tuttofare situata nel nostro cervello). (3)

Proprio il livello di TSH ha un ruolo molto importante nella valutazione del “benessere” tiroideo. Infatti la sua variazione rispetto ai valori riconosciuti come normali (compresi tra 0.4 e 4.0 mIU/L) è indicativa di qualche problema di “funzionamento”. (2)

In particolare, valori inferiori allo 0.4 indicano una tiroide iperattiva (ipertiroidismo), mentre valori di TSH maggiori al 4.0 indicano una tiroide rallentata (ipotiroidismo).

La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio, infatti la sua carenza, è uno dei più gravi problemi di salute pubblica. (1)

La fonte principale di iodio in natura è rappresentato dagli alimenti e dalle acque, che lo contengono in funzione delle concentrazioni del suolo. Lo iodio viene assorbito nell’intestino e riversato nel circolo ematico, per poi raggiungere la tiroide, unico organo in grado di immagazzinare lo iodio.

Patologie tiroidee

Ma quali sono le principali patologie tiroidee? Vediamole nel dettaglio:

Ipertiroidismo: si manifesta quando la ghiandola tiroidea funziona in eccesso rilasciando troppo ormone nell’organismo. L’ipertiroidismo può essere rappresentato da una inappropriata secrezione di TSH e elevati quantitativi degli ormoni tiroidei.
Ipotiroidismo: si sviluppa quando gli ormoni tiroidei sono insufficienti. In genere questo avviene quando si presentano elevati livelli di TSH e bassi livelli degli ormoni tiroidei.
Altre malattie tiroidee: poco si sa delle altre malattie autoimmuni. In base ad alcune analisi colpiscono dal 5 al 15% della popolazione femminile e dall’1 al 5% della popolazione maschile, aumentando di frequenza, in particolare nelle donne, col progredire dell’età. (1)

Alterazioni del ciclo mestruale

Ipotiroidismo e ipertiroidismo possono entrambi contribuire ad una serie di problemi del ciclo. (2)

In presenza di ipotiroidismo, quando i livelli di ormoni tiroidei appaiono insufficienti, la donna tende a presentare mestruazioni prolungate ed abbondanti (menorragia), con un ciclo mestruale più corto.

Anche in presenza di ipertiroidismo o tireotossicosi, quindi di un livello eccessivo di ormoni tiroidei naturali o di sintesi, le irregolarità mestruali sono piuttosto comuni.

Questa volta, però, anziché essere eccessive e ravvicinate, le mestruazioni tendono ad essere modeste e sporadiche (oligomenorrea).

Allo stesso tempo, sussistono problemi di fertilità, poiché aumenta il numero di cicli mestruali durante i quali l’ovulo non viene rilasciato nelle ovaie.

Essendo sensibile all’azione degli estrogeni, nelle donne in età fertile il volume della tiroide varia con il ciclo mestruale, aumentando durante la prima fase del ciclo.

Le donne con PCOS sembrano sviluppare più frequentemente rispetto alla popolazione generale tiroiditi autoimmuni e ipotiroidismo.

Dall’altra parte, nelle donne con ipotiroidismo si riscontrano spesso ovaie con aspetto policistico, simile a quello della PCOS e correlato con la durata e la gravità dell’ipotiroidismo.

Obesità, insulino-resistenza e meccanismi di autoimmunità sono presenti sia nell’ipotiroidismo che nella PCOS. (4)

Pillola e tiroide

Per quali motivazioni la pillola anticoncezionale potrebbe influenzare la funzionalità tiroidea?

Causa deficienze di nutrienti esaurendo vitamine e minerali essenziali per la funzione della tiroide (come zinco e selenio). Lo zinco ed il selenio sono due minerali vitali per la tiroide. Aiutano la tiroide a produrre T4 e a convertirlo in T3. Lo zinco aiuta anche l’ormone tiroideo a comunicare con i recettori cellulari, oltre ad essere un minerale importante per il sistema immunitario, digestivo, per la fertilità. (2)
Aumenta la globulina legante la tiroxina (TBG), una proteina che veicola l’ormone tiroideo, il quale una volta legato non può più essere usato dalle cellule. (2)

Gli estroprogestinici, contenuti nella pillola contraccettiva, sono in grado di influenzare in vario modo i livelli delle proteine leganti gli ormoni tiroidei.

Ad esempio, gli estrogeni naturali potrebbero causare un aumento della TBG (globulina legante la tiroxina), una proteina che si lega all’ormone tiroideo rendendolo inutilizzabile dalle cellule.

Questo si associa ad una diminuzione della quota libera circolante degli ormoni tiroidei. (5)

Pertanto, la prescrizione della terapia ormonale contraccettiva dovrebbe associarsi a un monitoraggio della funzione tiroidea.